La “Playa del Carma” è la stravagante fusione tra lo storico nome di famiglia (Carma), tratto ereditario tipicamente toscano, e le origini latino-americane del giovane gestore, il cui intento è stato quello di investire metaforicamente all’ affettuosità tipica tropicale, l’armonia e la serenità di un paradiso mediterraneo a prima vista illibato.
La “Playa del Carma” si trova sul lato occidentale dell’ Isola del Giglio nel più piccolo dei tre insediamenti, Giglio Campese, sovrastata dalla seicentesca Torre del Campese (simbolo del Borgo) appartenuta nell’ ottocento al Capitano Enrico de Albertis, fondatore del primo Yacht Club d’Italia.
La Torre del Campese è la più ampia torre a pianta rotonda del Mar Tirreno. Fronte a tale suggestione storico culturale si snoda un paesaggio strepitoso racchiuso dal Grande Golfo di Campese dove si erge il faraglione, l’unico dell’ Isola, sfumato dai mille colori del tramonto (degno avversario dei crepuscoli caraibici), nelle cui profondità si possono ammirare i contorni ben delineati di alcune Isole dell’ Arcipelago Toscano come l’Isola di Montecristo e l’Isola d’Elba. Addirittura, in particolari giornate invernali, è possibile anche scorgere in lontananza la Corsica, mastodontica rispetto al paesaggio circostante. Il tutto all’ interno di un contesto paesaggistico reso unico per la qualità delle acque, premiate nel 2008 e nel 2009 con le 4 vele della Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano in testa alla classifica, contornate da una sabbia luccicante data l’alta quantità di piccoli quarzi presenti in essa.
Questo profilo risponde ai desideri dei turisti italiani che, secondo i dati diffusi dal Telefono Blu, prediligono le Isole del Mediterraneo, con un ambiente sano, pulito, integro, collocando al primo posto l’ambiente come prima scelta delle destinazioni di vacanza. Il rispetto dell’ ambiente infatti è prerogativa dei gigliesi, pochi abitanti ma tenaci contro le invasioni del turismo senza regole, come un tempo contro i pirati. Qui alla Playa del Carma tutto si sposa col paesaggio circostante nel pieno rispetto dei colori e delle forme dell’ ambiente seguendo la direzione della semplicità e integrità.
Qui il legno prevale sulla plastica, manufatto artigianale sul prefabbricato industriale, la parsimonia dei colori sulla voracità di essi stessi, dove i rapporti umani sono essenziali e non marginali, familiari, e al tempo stesso professionali. L’edizione mensile n°8 del mese di Agosto della rivista “Dove” ci ha offerto un grande tributo in merito a quanto detto.
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